Chiesa ed ex convento degli Agostiniani

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Chiesa ed ex convento degli Agostiniani

Nota anche come chiesa dell'ex ospedale, o chiesa del Conventino. Fu costruita alla fine del XV secolo per volere di Caterina Pico, moglie di Rodolfo Gonzaga, marchese di Luzzara. Fu distrutta fin quasi alle fondazioni e riedificata tra il 1764-1771; fortunatamente l'abside rimasta è quella quattrocentesca. Nella sagrestia si intravedono i resti di un magnifico monumento funebre, dedicato a Luigi Gonzaga morto nel 1570, parzialmente distrutto in un incendio nel 1918. Nella parte superiore del monumento, al centro, è visibile lo stemma dei Gonzaga, sostenuto da due putti e sormontato da un'aquila incoronata a due teste. Questo coronamento posa sopra un ricco architrave sostenuto da due grandi figure: una Cariatide e un Atlante. Dal centro, sotto il cornicione, sostenuto da una testa di leone, si biparte un ricco festone di frutta, passante sopra le Cariatidi e discendente ai lati esterni fino alla grande mensola del basamento su cui poggiano due aquile. Nel mezzo del monumento era posta una lapide dedicata a Luigi Gonzaga. Sotto l'adiacente porticato sono stati recentemente scoperti affreschi di interesse storico ed artistico. 

Per quanto riguarda il convento vero e proprio, esso fu costruito dagli Agostiniani, con ogni probabilità anteriormente alla chiesa stessa in forme romaniche: restano infatti a testimonianza di ciò il porticato e qualche volta "a vela", salvati dai numerosi ed infelici rimaneggiamenti durante i secoli. Distrutto dall'incendio del 1918 è risultato l'affresco rappresentante una Madonna con bambino e due figure di santi ai lati, opera del pittore Francesco Monsignori. Partiti gli Agostiniani durante l'epoca napoleonica, nel 1824 l'edificio complessivamente fu utilizzato per volere di Maria Luigia duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla come ospedale per infermi, utilizzazione poi mantenuta dalla famiglia Lodigiani, che ne divenne proprietaria nel 1886. In seguito fu donato alle Opere Pie di Luzzara e da questo organismo gestito fino al 1978 prima come ospedale, poi come Casa di Riposo. Al lato Sud si sviluppa un'ala di costruzione recente (anno 1948) che costituisce un tutt'uno con il corpo più antico. Con la soppressione degli ospedali-infermerie divenuta operante con la creazione dell'Ospedale di zona a Guastalla, l'edificio, dopo un'ulteriore serie di lavori di adattamento, viene adibito a sede della Mostra Nazionale e Museo di Arti Naif.

 

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