Museo Guareschi, il Cinema e il territorio

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Museo Guareschi, il Cinema e il territorio

Inaugurato il 21 giugno 2009 all’interno dell’ex Casa della Musica, il museo “Brescello e Guareschi, il cinema e il territorio” è un luogo in cui sono raccolte le testimonianze legate alle attività passate del paese. 

Il piano terra del Museo è dedicato alle mostre temporanee, mentre il primo piano custodisce la ricostruzione di un set cinematografico dei film di Don Camillo e Peppone, incorniciato dalle fotografie dei fuori scena ritraenti il rapporto tra cinema e territorio. 

Sempre al primo piano, si trova anche la sezione dedicata al brescellese Raffaele Vaccari, liutaio di accellenza nazionale per la produzione di violini Stradivari. L’ultimo piano è invece un omaggio alla realtà contadina degli anni ’50 e al ricordo della Grande alluvione del 1951, rappresentata anche nel primo film della saga (“Don Camillo”, Julien Duviver, 1952).

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Nei dintorni

monastero san benedetto brescello

Monastero di San Benedetto


A seguito di un lascito della Duchessa Eleonora d'Este, nella seconda metà del 400, le monache benedettine di clausura divennero proprietarie del Monastero, la loro presenza durò fino all'avvento della Repubblica Cisalpina, poi nel 1758 l'ordine religioso fu soppresso. Nel monastero vi era una scuola per educande già dal 1553. Nel 1798 il monastero viene soppresso. Nel 1873 l'edificio viene acquistato dal Comune di Brescello come Caserma. Agli inizi del XX secolo l’ala prospiciente Via I Maggio è adibita a scuola elementare, mentre il restante corpo dell’edificio ospita abitazioni private e piccoli laboratori artigianali. Nel 1933 le ali sud ed est vengono abbattute mentre il corpo centrale del fabbricato ospita la Casa del Fascio con locali adibiti a riunioni e prove orchestrali.