La Golena di Luzzara La Golena è un sito di importante valore naturalistico costituito da un tratto di circa 10 km della golena destra del Fiume Po, a ridosso del confine con la Lombardia. L’area è di particolare rilievo naturalistico nella pianura fortemente antropizzata.
Chiesa ed ex convento degli Agostiniani Nota anche come chiesa dell'ex ospedale, o chiesa del Conventino. Fu costruita alla fine del XV secolo per volere di Caterina Pico, moglie di Rodolfo Gonzaga, marchese di Luzzara. Fu distrutta fin quasi alle fondazioni e riedificata tra il 1764-1771; fortunatamente l'abside rimasta è quella quattrocentesca. Nella sagrestia si intravedono i resti di un magnifico monumento funebre, dedicato a Luigi Gonzaga morto nel 1570, parzialmente distrutto in un incendio nel 1918. Nella parte superiore del monumento, al centro, è visibile lo stemma dei Gonzaga, sostenuto da due putti e sormontato da un'aquila incoronata a due teste. Questo coronamento posa sopra un ricco architrave sostenuto da due grandi figure: una Cariatide e un Atlante. Dal centro, sotto il cornicione, sostenuto da una testa di leone, si biparte un ricco festone di frutta, passante sopra le Cariatidi e discendente ai lati esterni fino alla grande mensola del basamento su cui poggiano due aquile. Nel mezzo del monumento era posta una lapide dedicata a Luigi Gonzaga. Sotto l'adiacente porticato sono stati recentemente scoperti affreschi di interesse storico ed artistico.
Palazzo della Macina Il vecchio palazzo dei Gonzaga, signori di Luzzara, venne eretto verso il 1481. In origine, con i suoi edifici ausiliari, occupava tutta l'area a sud del castello di Luzzara, tra la chiesa parrocchiale e l'attuale sede del municipio, ma dalla guerra, che culminò con la battaglia del 15 agosto 1702, non si salvò che la parte ancora oggi visibile. L'edificio dopo l'abbandono dei Gonzaga, venne utilizzato per secoli come palazzo pubblico, poi venne abbandonato fino all'Unità d'Italia.
Teatro Sociale Da un rogito del 1813 risulta che in quell'anno la "Società Teatrale di Luzzara" acquistò un fabbricato rustico, adibito a granaio, per trasformarlo nell'attuale Teatro. Anche se i lavori per l'adeguamento dell'edificio iniziarono subito, per l'apertura si dovette aspettare il 2 ottobre 1852, data in cui venne inaugurato con la rappresentazione dell'opera "I Capuleti e i Montecchi" di Vincenzo Bellini.