Brescello
La foce dell'Enza è diventata una riserva rinaturata di grande fascino, coperta di pioppeti e varie essenze arboree, quali ontani, aceri e sambuco, ricca di flora e fauna tipici dell'area padana; qui è interamente percorribile l'area di riequilibrio ecologico attorno al lago/cava, immerso nel verde. Merita una sosta e una pausa per rilassarsi. Procedendo si arriva poi alle porte del Lido di Brescello, tra alberature tipiche, e si continua lungo Viale Soliani, per entrare nel centro di Brescello, dove si apre la grande Piazza Matteotti. Tra il lido e la piazza si incontrano luoghi e reminiscenze di alcune scene celebri dei film di Don Camillo (come la mitica partita di calcio tra la Gagliarda e la Dinamo).
Arrivati in paese l'attenzione può spostarsi verso la Chiesa di Santa Maria Nascente (dove all'interno è conservato il "Cristo Parlante" dello scultore Bruno Avesani), le statue che raffigurano Peppone (lato Municipio) e Don Camillo (lato Chiesa), la sede municipale, i portici tipicamente emiliani e distribuiti su un tracciato urbano parzialmente fedele alla struttura romana del cardo e del decumano, e da lì è possibile percorrere le vie e i vicoli del "mondo piccolo", visitando i tre musei, passeggiando lungo il Parco Guareschi e ammirare l'Ex Convento benedettino del 1492.
Il percorso prosegue dalla piccola cappella votiva "Madonnina del Borghetto" del film "Don Camillo Monsignore…ma non troppo", e sale sull'argine che confluisce in quello del Torrente Enza, in direzione Parma. Lungo il tracciato è possibile percorrere l'area della cava "Enza Morta", un invaso rinaturato ricavato da attività estrattive. Grazie all'intervento pubblico è stato possibile creare paesaggi agresti e zone boschive, dotate di notevole bellezza paesaggistica. Dall'argine si può scendere e visitare la località di Ghiarole, un piccolo "paese nel paese" immerso nella golena del Po, dove è presente la Chiesa della Beata Vergine del Caravaggio, e un'antica osteria. Il percorso procede sull'argine dell'Enza, offrendo una bella visione del paesaggio tipico padano, del rapporto con le acque e con l'uomo, in un'area che sembra rimasta ferma nel tempo. Si approda al Ponte di Coenzo, lungo un tracciato in parte su carraia e in parte su terra battuta, che sconfina in territorio parmense.
Infine, lungo il percorso arginale è possibile ammirare la tenuta "Favagrossa", antica corte con campanile medievale duecentesco, lascito dei Canossa e poi facente parte del complesso monastico diffuso di Brescello, che nei secoli passò a proprietà privata. La tenuta compare anche nel film "Don Camillo" del 1952, teatro dello scontro tra agrari e braccianti, e della rivalità tra le famiglie confinanti. E' possibile scendere e fare tappa a Lentigione, antico borgo e ora frazione di Brescello, con la sua Chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata, e con lo stupefacente Oratorio Lateranense "Bacchi Mellini", in via Imperiale Superiore.