Busseto
L’itinerario comincia nella frazione di Roncole Verdi, dove si trova il più evocativo dei luoghi verdiani, la Casa Natale di Giuseppe Verdi, modesto edificio che la famiglia Verdi subaffittò dai Marchesi Pallavicino nel 1781. Nel 1913, centenario della nascita del Maestro, è stato collocato nel giardinetto antistante la casa un busto in bronzo realizzato dallo scultore Giuseppe Cantù. Accanto alla dimora natale di Verdi si trova Casa Archivio Giovannino Guareschi, un luogo di studio, documentazione e visione unico, per conoscere a fondo il celebre “papà” di Don Camillo e Peppone.
Nella frazione ha sede anche la Chiesa di San Michele Arcangelo, dove Verdi venne battezzato.
Spostandosi in Piazza Verdi a Busseto, è possibile ammirare il monumento dedicato all’omonimo compositore, opera dello scultore Luigi Secchi, inaugurato nel 1913. Di fronte ha sede la Rocca Pallavicino, che fu cuore dello Stato Pallavicino, feudo imperiale incuneato tra i possedimenti pontifici e il territorio di Cremona del ducato di Milano. Poi, estinta la dinastia, fu annessa al ducato di Parma e Piacenza, e infine ceduta a Busseto, nel 1856. Nell’ala destra della Rocca è ubicato il Teatro Giuseppe Verdi, che dalla sua inaugurazione e ancora oggi in occasione del Festival Verdi di Parma e Busseto, richiama sul palcoscenico giovani talenti di sicuro avvenire e acclamati interpreti del melodramma.
In via Roma, ha invece sede il Museo Nazionale Giuseppe Verdi, dove, sotto le splendide luci teatrali, ascoltando le musiche immortali del Maestro, il visitatore percorre un suggestivo itinerario ideato dallo scenografo e regista Pier Luigi Pizzi.
Sempre a Busseto si trova il Museo Renata Tebaldi, inaugurato il 7 giugno 2014 all’interno delle antiche Scuderie di Villa Pallavicino e sede di un affascinante percorso sul patrimonio del melodramma italiano. All’interno sono esposti oggetti, abiti, gioielli appartenuti a colei che Arturo Toscanini chiamò “Voce d’angelo”, nonché documenti, immagini, testimonianze di celebri artisti e colleghi della Tebaldi.
Da non perdere una sosta al Monte di Pietà, esempio significativo di architettura farnesiana in epoca barocca, e a Palazzo Orlandi, costruito in forme neoclassiche dall’architetto-pittore bussetano Giuseppe Cavalli e acquistato da Verdi agli esordi della propria fortuna economica, dove compose le opere Luisa Miller, Stiffelio e Rigoletto.
Il tour procede con il Museo di Casa Barezzi, dove poter ammirare il pianoforte, il ritratto di Antonio Barezzi (grande appassionato di musica che intravide precocemente l’attitudine di Giuseppe Verdi per la musica e lo chiamò nella propria casa come insegnante della figlia Margherita) e quello a carboncino del giovane Verdi; le lettere autografe tra cui la dedica dell’opera Macbeth al suocero (1847) e gli appelli patriottici (1859).
Infine, è possibile raggiungere la Chiesa Collegiata di San Bartolomeo, edificata nel 1437 su una precedente costruzione per volere di Orlando Pallavicino il Magnifico. La Collegiata fece da sfondo a numerose vicende di storia bussetana. Degna di nota è la presenza, nella cappella di sinistra, del crocifisso originale preso a modello per il Cristo parlante nella fortunatissima serie di film incentrati sui personaggi di Don Camillo e Peppone, ideati dalla geniale penna di Giovannino Guareschi.