Gualtieri
Ci sono luoghi a Gualtieri che conosce soltanto qualche sparuto pescatore e coloro che dotati di imbarcazioni hanno la possibilità di esplorare le anse del fiume. Uno di questi è la zona delle acque comprese tra l'Isola degli Internati e il Porto Vecchio. All'isola degli Internati, nel secondo dopoguerra concessa in uso ad ex - prigionieri di guerra per fronteggiare la crisi di lavoro, si formò una cooperativa agricola fra reduci che coltivava e produceva materiale boschivo. Al Porto Vecchio invece troviamo ancora i relitti di un rimorchiatore e due bettoline, Ostiglia e Revere, mitragliate e poi bombardate da un aereo americano nella primavera del 1944. Sempre la Golena offre una vecchia cava di sabbia abbandonata e divenuta un lago d'acqua sorgiva oggi rappresenta una piccola oasi di golena. Quasi fosse una piccola località balneare, cava Malaspina si presenta ai visitatori con le sue acque cristalline, una barca a vela e un pedalò. Una serie di sentieri a bordo acqua si possono percorrere a piedi o in mountain bike. Sempre in Golena a Gualtieri il Bosco del "Calderen" è un suggestivo angolo differente dal resto del paesaggio con la presenza di un esteso bosco planiziale, il più vecchio delle golene reggiane dove almeno 32 specie diverse di alberi ed arbusti autoctoni evolve in modo naturale. La zona tra l'Isola degli Internati e il Porto Vecchio è costellata di piccoli capanni su palafitta una volta votati alla pesca. Mimetizzata tra la vegetazione costituiscono una forma di architettura resiliente che si lega perfettamente al paesaggio: un patrimonio di edilizia spontanea.
Il percorso prosegue in Piazza Bentivoglio, un perfetto quadrato di quasi cento metri di lato, coronato per tre lati da ariosi portici movimentati da 69 arcate. Il complesso presenta elementi del terdomanierismo emiliano-romagnolo. Sulla piazza si affacciano il Palazzo omonimo, la Torre Civica e la collegiata Santa Maria della Neve.
Infine, nella frazione di Santa Vittoria si trova un grande complesso edificato tra il 1770 e il 1775 dalla famiglia dei Conti Greppi di Milano, i quali avevano ricevuto dagli Estensi in questa zona una tenuta agricola di notevoli dimensioni. Risulta evidente la posizione centrale che il Palazzo occupa rispetto all'abitato: la sua edificazione e la sua mole hanno condizionato la nascita e poi la conformazione dell'intera frazione di S.Vittoria, negandole la possibilità di una piazza ed affermando una situazione di "possesso" signorile.