Novellara

Novellara

L'itinerario comincia nelle Valli, dove nel 2017 è stato inaugurato il sentiero CAI 608, dedicato a Don Candido Bizzarri. Il sentiero si snoda dalla località ponte del pastore e continua per 10 chilometri, per un tempo di percorrenza di due ore e trenta. Il percorso non presenta particolari difficoltà ed è adatto a tutti.

Si prosegue con la Rocca dei Gonzaga. I lavori per la costruzione del fortilizio, dimora della famiglia Gonzaga, ebbero inizio verso la fine del '300 e si conclusero un secolo dopo. Nel Cinquecento una serie di interventi trasformarono gradatamente la fortezza in castello rinascimentale, più adatto alla vita di corte che alla difesa. In seguito all’estinzione della famiglia Gonzaga di Novellara, avvenuta nel 1728, la rocca venne poi acquistata dalla municipalità nel 1754. Attualmente l’edificio è sede del Comune e dei servizi culturali: Museo Gonzaga, Teatro, Biblioteca e Archivio storico. Al suo interno si trovano anche la Sala del fico, decorata a grottesche nella metà del Cinquecento, la Sala del Consiglio dipinta nell’ Ottocento con gusto scenografico, la Sala civica intitolata ad Augusto Daolio dove sono esposti alcuni suoi disegni e, nel sottotetto dell’ala est, l’Acetaia comunale.

Novellara è una città gonzaghesca. Consigliamo di concludere il viaggio con una visita al suo centro storico rinascimentale, perimetrato dai portici. Su progetto di Lelio Orsi nella metà del Cinquecento fu interamente decorato il fronte delle case che si affacciavano sulla piazza. E’ il cuore della vita del paese, qui si svolgono le principali feste e troverete botteghe storiche di grande qualità. In Piazza Unità d'Italia si affaccia la Chiesa di Santo Stefano costruita per volere di Alfonso I Gonzaga nel 1567. La facciata è settecentesca. All'interno sono conservati pregevoli stucchi e dipinti dei migliori allievi di Lelio Orsi. Sotto al portico, in prossimità della Piazza Unità d'Italia, si trova la Chiesa della Beata Vergine del Popolo fondata nel 1704. Nel 1708 vi fu trasportata l'immagine della Beata Vergine della Neve, originariamente dipinta sul muro della porta d'accesso al castello. La statua di San Bernardino proviene dall'oratorio, non più esistente, che sorgeva davanti alla rocca gonzaghesca.

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