Sorbolo Mezzani
Il percorso si snoda attraverso la Riserva Naturale Orientata Parma Morta, istituita nel 1990. Si tratta di una preziosa testimonianza delle antiche dinamiche fluviali della pianura padana. L'area protetta, situata interamente nel Comune di Sorbolo Mezzani tra le foci dei torrenti Parma ed Enza, si estende per 66 ha nell'antico alveo fluviale dove, sino alla metà dell'Ottocento, scorrevano le acque del torrente Parma prima di confluire nell'Enza. Nel 1870 la deviazione del Torrente Parma portò questo corso d'acqua ad immettersi direttamente in Po lasciando l'ultimo tratto del torrente escluso dal flusso diretto delle acque, dando così origine alla Parma Morta. Il ramo fluviale abbandonato è oggi una zona umida, presidio di biodiversità, abitato da numerose varietà di piante, insetti e uccelli. Il Porto Turistico Fluviale, situato nei pressi della Riserva, è un’ampia area verde attrezzata, con pontile e parcheggio, che permette di assaporare il fascino e le atmosfere del Grande Fiume e delle sue zone naturalistiche adiacenti. L’oasi è attrezzata per la sosta e offre la possibilità di usufruire di un pontile con posti barca, di un parcheggio auto gratuito, di poter pescare sul fiume, di poter passeggiare lungo il fiume Po oppure nella Riserva Naturale Orientata della Parma Morta, raggiungibile lungo la Food Valley Bike o attraverso la Via Alzaia, l’antica strada poderale che veniva utilizzata per trainare le imbarcazioni controcorrente lungo il fiume (“alzaia” era proprio la fune che si usava per trainare le imbarcazioni, con un’estremità legata alla barca e l’altra all’animale da tiro).
Si prosegue con una sosta al Museo etnografico Casa delle Contadinerie, allestito in una casa rurale ottocentesca e inserito lungo la pista ciclabile della FOOD VALLEY BIKE. Il museo conserva materiale etnografico che testimonia la vita della gente della Bassa tra la fine ‘800 e inizio del ‘900. Realizzata dalla Parrocchia di S. Siro e dal Circolo ANSPI di Coenzo grazie al contributo di Fondazione Cariparma, la "Casa delle contadinerie" è un luogo della memoria, dedicato alla cultura rurale dei tempi passati, in particolare alla laboriosità femminile che si esprimeva attraverso la realizzazione di abiti e corredi, e alle attività legate alla coltivazione di canapa e lino, con cui si confezionavano degli abiti.
Infine, l'itinerario si chiude con una visita a Piazza della Libertà. Sulla piazza principale di Sorbolo si affacciano il Municipio, la Chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita e il palazzo dell’arma dei Carabinieri. All’interno della sala consiliare del Municipio sono esposti alcuni dei più significativi gessi dello scultore Luigi Froni (Alseno 1901 – Parma 1965), donati al Comune di Sorbolo dalla vedova dell’artista, Renata Fornelli Froni. Lo scultore, attivo a Parma tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento, visse gli ultimi anni di vita a Sorbolo. Amico dello scrittore Giovannino Guareschi, Froni amava ritrarre i propri amici e se stesso, portando avanti una ricerca sempre attenta alla psicologia umana, dai toni espressionistici e caricaturali. Nel lato opposto della piazza, la chiesa dei Santi Faustino e Giovita conserva alcuni dipinti di scuola parmigiana, come la pala dell'altare maggiore raffigurante il Martirio dei SS. Faustino e Giovita, opera di Giuseppe Peroni del 1748 e bolognese, risalenti ai secoli XVII-XVIII, oltre ad un omogeneo apparato di stucchi di pregio, realizzati da Matteo Rusca nella prima metà dell'800, comprendente il pulpito, gli altari maggiore e laterali, le balaustre d'organo e le cantorie del presbiterio, ed infine all'ottocentesco organo Cavalletti, recentemente restaurato. Tra il municipio e la chiesa, spicca il palazzo sede dell’arma dei Carabinieri. Costruito sul finire degli anni '30 del Novecento nel tipico stile littorio dell’epoca per ospitare la Casa del fascio, nel dopoguerra divenne sede della Casa del popolo e quindi della Camera del lavoro. Dagli anni '50 è sede dell'arma dei Carabinieri.