Antonio Panizzi

Cultura

Antonio Panizzi

Antonio Genesio Maria Panizzi, patriota, bibliotecario e bibliografo, nasce a Brescello nel 1797.

Frequentate le scuole secondarie a Reggio Emilia e conseguita nel 1818 la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Parma, Panizzi apre un proprio studio legale a Brescello, curando nel mentre anche la propria carriera politica. Nel 1822, accusato di appartenere alla Carboneria - condannata da un decreto del dominio estense nel 1820 -, Panizzi si rifugia a Lugano, da dove pubblica un violento atto d’accusa contro il regime vigente. Tale scritto gli procura una condanna a morte, sicché l’autore decide di ripudiarlo: sarà poi Giosuè Carducci a volerne una ripubblicazione. 

Per porsi al riparo da un ambiente ormai troppo rischioso, Panizzi si sposta a Londra, dove stringe amicizie con primi ministri, prosegue le sue attività cospirative e diviene simbolo del Risorgimento Italiano - causa a favore della quale riesce a coinvolgere l’opinione pubblica e della classe dirigente d’Inghilterra. Audace avventuriero, organizza anche una spedizione - sotto la supposta guida di Garibaldi - volta a liberare alcuni prigionieri politici del Regno delle Due Sicilie. L’impresa tuttavia fallisce a causa dell’affondamento della nave (The Isle of Thanet) acquistata per il recupero. A seguito della nascita del Regno d’Italia, riconosciuta la sua azione patriottica, viene nominato Senatore nel 1868.

Ma la sua vita londinese non si limita alla politica: nella città inglese conosce Ugo Foscolo, che gli suggerisce di trasferirsi a Liverpool e di dedicarsi alla docenza della lingua italiana. La sua attività di insegnante prosegue anche al suo ritorno a Londra, dove nel 1831 entra in contatto con la British Museum Library, biblioteca nazionale del Regno Unito. Nel 1856, Panizzi ne diviene direttore generale, guadagnando il titolo onorifico di Sir dalla Regina Vittoria nel 1869. Sotto la sua gestione, la biblioteca del British Museum diviene la più grande al mondo: si munisce di una Reading Room - circolare sala di lettura -, raddoppia il numero di volumi presenti (fino a 540 000), adotta un nuovo catalogo basato su novantuno regole di Catalogazione (formulate da Panizzi nel 1841) e un Copyright Act previdente la consegna di una copia di ogni libro stampato alla biblioteca.

Con questa preziosa eredità affidata ai posteri, Antonio Panizzi muore a Londra, nel 1879. Oggi, la Biblioteca Comunale di Brescello porta il suo nome, e a lui sono dedicati un monumento in Piazza Garibaldi e un'epigrafe in Piazza Matteotti, proprio lungo la via a lui intitolata.

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