Piazza Mazzini
“Antica Piazza Maggiore”: così era storicamente denominata l'attuale piazza Mazzini sulla quale prospettano gli edifici maggiormente significativi del potere ducale, civile e religioso. I portici che la caratterizzano sui lati nord, sud ed ovest conferiscono ad essa una grande severità e riconducono ad unitarietà una gamma assai diversificata di edifici.
Sul lato est si staglia il volume compatto del Palazzo Ducale di fronte al quale è posta la statua di Ferrante I Gonzaga. Di pregevole fattura, tale scultura bronzea fu realizzata da Leone Leoni, artista di corte dell’Imperatore di Spagna Carlo V. Il Gonzaga, primo dell’illustre casata nella città, è raffigurato nell’atto di calpestare un satiro, simbolo del vizio, ed un’idra decapitata, che raffigura l’invidia e la calunnia. La statua è l'allegoria delle accuse di scorretta gestione e mancanza di fedeltà all'imperatore mosse contro Ferrante durante il suo governatorato di Milano. Provata l'innocenza di Ferrante, fu il figlio Cesare a commissionare la Statua, a ricordo dell'episodio, che venne poi collocata dove è ora nel 1594.
Sul lato sud abbiamo il Palazzo della Comunità o Palazzo Municipale, che rappresenta uno degli episodi salienti del ridisegno urbanistico ed edilizio della “città” cinquecentesca condotto da Ferrante e Cesare Gonzaga, nuovi duchi di Guastalla dal 1539. Lavori, questi, coordinati prima dal pratese Domenico Giunti e poi da Francesco Capriani, detto il Volterra. Tra il 1568 e il 1569 prende avvio, nella strategica nuova piazza del Mercato e in angolo con la Strada Maestra (oggi Gonzaga), spina ordinatrice della nuova Guastalla, la costruzione dell’edificio pubblico su un fabbricato preesistente di proprietà dei Conti Torelli. Si ottenne così un edificio dallo sviluppo ad L, con l’accesso pedonale verso la piazza in collegamento al portico utilizzato per l’incontro e le trattazioni commerciali (non a caso vi sono esposte le tavole delle unità di misura e di peso). Oggi sede del Municipio della città, conserva nella sala del consiglio una grande tela dal sapore romantico raffigurante il Conte Ugolino, opera di Antonio Gualdi, pittore guastallese dell’ottocento.
Sul lato nord troviamo la Concattedrale di San Pietro. Fu il duca Cesare Gonzaga in epoca cinquecentesca a volerne l’edificazione su progetto del Volterra e consacrata nel 1575 dal cardinale Borromeo, arcivescovo di Milano e cognato del duca. La chiesa ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli. Dalla linea semplice della primitiva facciata si è pervenuti all’espressione formale attuale più elaborata e baroccheggiante. Al suo interno sono conservate numerose opere sacre di valore storico ed artistico: la statua in cedro della Madonna del castello, collocata in origine nell’antica rocca quattrocentesca; la Madonna col Bambino di G.B. Crespi detto Il Cerano (1620 ca. olio su tela), il San Giuseppe con Gesù Bambino di Gerolamo Degiovanni (legno policromo, fine sec. XVII), il San Francesco riceve le Stimmate di Ludivico Ceroli detto Cigoli (fine sec. XVI, olio su tela); la Madonna del Rosario ( legno policromo del 1655 ca.).