La Mostarda
Il fiume Po zona di antichi confini, transito di eserciti e passaggio di pellegrini da nord a sud, luoghi di contaminazioni culturali e gastronomiche dove il cibo assume nel sapore una propria identità.
Così è per il “Mustum ardens”, la mostarda di mele campanine, renette, di fichi, di ciliegie per citarne alcune, si sposano con i piatti della tradizione con i bolliti, i salumi ed il parmigiano reggiano, richiesto a Ferrante principe di Guastalla da Carlo V che aveva avuto modo di apprezzarlo nei soggiorni in queste terre.
L’accento si pone sulla biodiversità, sulla conservazione di quei frutti di quegli ortaggi di cui il territorio mediopadano è orgoglioso, mostrando le proprie qualità produttive. Nicchie specializzate che si inseriscono nell’ampia coltura del mais, alimento necessario all’allevamento zootecnico per la produzione del parmigiano reggiano.