Tomba di Augusto Daolio (Cimitero comunale)

Tomba di Augusto Daolio (Cimitero comunale)

All’interno del cimitero cittadino si trova la tomba di Augusto Daolio, il cantante dei Nomadi scomparso dopo una breve fulminante malattia nell’ottobre del 1992.

La tomba è contornata di oggetti, disegni, lapidi, fiori, una specie di mausoleo pop-art grazie all’incredibile devozione dei fans che continuano ad arrivare da tutta Italia e che lasciano un segno, un pensiero, un oggettino, qualsiasi cosa pur di testimoniare in modo tangibile la devozione per il grande fratello maggiore Augusto. Sulla pietra tombale c’è di tutto: puffi, cartine, accendini, anelli. Ci sono due aironi in metallo per ricordare l’impegno di Augusto in favore degli uccelli che lì vicino avevano deciso di stabilirsi (e oggi grazie a lui vivono indisturbati in una bellissima riserva ecologica), un pallone, disegni, fotografie, un bonsai. Su un pezzo di legno “scolpito dalle acque del Po” il Fan Club di Carmagnola ha inciso la frase “Il fiume riporta quello che trova”.

Nei dintorni

teatro della rocca franco tagliavini

Teatro della Rocca Franco Tagliavini


Si da per certa l’esistenza di un’antica sala per le commedie presso la corte dei signori di Novellara fin dalla seconda metà del Cinquecento. In una lettera indirizzata al conte Alfonso I Gonzaga nel 1567 si dice che la ‘scena’ è quasi compiuta e Lelio [Orsi] potrà cominciare a dipingerla. Il 28 gennaio 1568, in occasione delle feste per le nozze del Gonzaga sopra citato, questa sala sarebbe stata inaugurata con una rappresentazione mentre i bellissimi apparati scenici sarebbero stati opera per l’appunto di Lelio Orsi. 

piazza unita italia novellara

Piazza Unità d'Italia


Ampio spazio rettangolare, perimetrato da portici rinascimentali e definito a ovest dall’imponente architettura della parrocchiale, o collegiata di S. Stefano, la piazza è il cuore della vita del paese, punteggiata da botteghe storiche e teatro di feste e mercati. La variopinta decorazione del fronte delle case riprende il progetto originario di Lelio Orsi; la disposizione centrale di aiuole, dissonante con l’aspetto cinquecentesco dell’insieme, è invece coeva alla posa del monumento ai Caduti di Giuseppe Graziosi (1925).