SAGRA DI CASONI

Gusta

05/11/2022 - SAGRA DI CASONI

Sabato 5 e domenica 6 novembre appuntamento a Casoni di Luzzara con la Sagra di San Carlo Borromeo.

 

Programma

Sabato 5 novembre

Ore 17:00
Santa Messa e a seguire Santo Rosario

Dalle ore 18:00
Nel giardino del PuntoZero caldarroste e vin brulé
Aperitivo e cena con gnocco fritto e bruschette

Domenica 6 novembre

Apertura ore 9:00 con colazioni e aperitivi
Ore 11:00 Santa Messa
Ore 12:30 Pranzo della Sagra
Nel pomeriggio caldarroste e vin brulé, bancarelle e lavoretti dei nostri nonni

 

Per il pranzo prenotazione obbligatoria

Info e prenotazioni: 353 4426487 - 334 6394630

 

Evento a cura di Auser Casoni - I Ragazzi del Parco, in collaborazione con Oratorio di Casoni.

GALLERIA

Nei dintorni

foto n 2 emergenza n 35 Chiesa Parrocchiale di San Giorgio2

Chiesa Parrocchiale di San Giorgio


Edificata probabilmente alla fine dell'XI secolo in stile romanico, e più volte rimaneggiata. Fu riedificata a partire dal 1676 in stile barocco, salvando solamente la parte absidale, che rimane tuttora in stile romanico. Nel 2000 sono stati eseguiti gli scavi della cripta dell'antica chiesa romanica, dove sono venuti alla luce capitelli, colonne e affreschi risalenti alla struttura originale dell'edificio romanico e cocci di riporto risalenti al periodo precedente. Conserva al suo interno alcuni dipinti cinquecenteschi, in particolare la pala d'altare raffigurante la Vergine col Bambino tra S. Giorgio e S. Girolamo, di scuola giuliesca, eseguito su modello di un bozzetto di Giulio Romano conservato al Louvre

macina

Palazzo della Macina


Il vecchio palazzo dei Gonzaga, signori di Luzzara, venne eretto verso il 1481. In origine, con i suoi edifici ausiliari, occupava tutta l'area a sud del castello di Luzzara, tra la chiesa parrocchiale e l'attuale sede del municipio, ma dalla guerra, che culminò con la battaglia del 15 agosto 1702, non si salvò che la parte ancora oggi visibile. L'edificio dopo l'abbandono dei Gonzaga, venne utilizzato per secoli come palazzo pubblico, poi venne abbandonato fino all'Unità d'Italia.